Condividi su:
Stampa articolo

Reazioni al virus

19/11/2020


Il Buon senso se ne stava nascosto, per paura del senso comune” A.Manzoni


La Paura, un’emozione sana, che ha permesso all’uomo di sopravvivere di fronte ai pericoli che percepiva come una “minaccia alla sopravvivenza”; per capire questo basta pensare all’Homo Sapiens che di fronte al leone o scappava o saltava sull’albero per salvaguardarsi, senza pensarci troppo. Anche oggi quando abbiamo di fronte a noi concretamente e visibilmente qualcosa che possiamo vedere e descrivere e che minaccia la nostra vita, ci comportiamo immediatamente per tutelarci dal pericolo. Ma quando il pericolo è invisibile? Quando non è chiaro cosa sia? Da “Un’influenza più seria” a una “Pandemia mondiale” che minaccia la nostra vita e quella di chi abbiamo intorno? Quando non sappiamo cosa sia e riceviamo informazioni contraddittorie e sperimentiamo sensazioni di incertezza sulla durata e la sua entità? Questo e molto altro trasforma la nostra paura sana in angoscia e panico. Il Covid-19 ha fatto paura e fa paura, com’è giusto che sia, visto che rappresenta un pericolo, a cui non siamo abituati come ad esempio gli attacchi terroristici, le frodi o gli incidenti aerei; una minaccia di dolore e morte per l’umanità.

Il sovraccarico di informazioni, le “fakenews”, ascoltare persone competenti e specializzate avere opinioni discordanti o atteggiamenti altalenanti, un panico individuale che è diventato panico collettivo ha portato a farci sperimentare la sensazione di essere in balia degli eventi, incerti e insicuri. I potenti mezzi di comunicazione che ci garantiscono oggi di essere aggiornati e di poter sentire vicino persone lontane, hanno però contribuito ad amplificare gli effetti della pandemia a livello psicologico individuale e sociale, diffondendo alla velocità del virus, paura e preoccupazione in tutto il mondo. L’ansia prodotta dal senso di incertezza, impotenza e frustrazione. Come anche la routine quotidiana, le sane abitudini, i progetti a breve e lungo termine, sono stati spazzati via da sentimenti di angoscia, tristezza, rabbia e risentimento. La Rabbia si accende in noi quando ci sentiamo attaccati da qualcosa o da qualcuno, quando percepiamo un ostacolo alla soddisfazione di alcuni bisogni personali, difficile da gestire e che spesso è (in questa fase pandemica) manifestata in maniera eterodiretta, cioè verso gli altri, ad esempio nelle lunghe attese in fila al supermercato, in farmacia o anche attraverso manifestazioni di violenza contro il sistema e il governo.

Paura, Ansia, Tristezza e Rabbia sono emozioni e sensazioni che abbiamo vissuto in maniera intensa in questi mesi nelle varie fasi 1,2,3 del Covid-19, che ancora oggi sperimentiamo quotidianamente e che derivano anche da come noi stessi ci rapportiamo nei confronti dell’emergenza sanitaria che stiamo sperimentando: La negazione in cui ci diciamo “che non è nulla di grave”; la rabbia in cui cerchiamo il colpevole; la negoziazione in cui pensiamo a delle soluzioni urgenti, ma a breve termine; la forte tristezza in cui andiamo dietro ad una serie di pensieri catastrofici sul futuro lavorativo, economico individuale e collettivo e la fase di Accettazione in cui impariamo a “convivere” con il virus, partendo dai bisogni di oggi ed esplorando nuove soluzioni. Non è semplice fare tutto da soli, ed essendo una Fase di emergenza è possibile chiedere aiuto per affrontare il momento di disagio e difficoltà, per gestire le nostre emozioni, sensazioni e i nostri pensieri che se intensi generalmente ci invadono procurandoci sconforto e malessere. E’ possibile imparare attraverso un supporto psicologico/di psicoterapia, un nuovo modo per stare di fronte al nostro mondo interiore, attraverso un atteggiamento di curiosità, scoperta e flessibilità per ritrovare un equilibrio e un benessere, ma soprattutto trasformando la crisi che stiamo attraversando in un opportunità di crescita.





Dott.ssa Innocenzi Anna, psicologa- psiconcologa- specializzanda in psicoterapia